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Dal Giappone con dolcezza: ecco a voi i Fluffy Pancakes!


Konnichiwa e bentornati! 😊

Ormai lo sappiamo, in Giappone tutto fa tendenza e la cucina non fa di certo eccezione! Ricordiamoci che sono riusciti a far spopolare un dolce fatto di sola acqua, la raindrop cake per l'appunto, cioè chi mai sarebbe riuscito in un'impresa del genere? Anche se in realtà, dopo averla assaggiata, devo ammettere che non è per niente male! 😋
Ora, non so bene se si tratti di qualcosa di effettivamente recente, ma mi è capitato sott'occhio un video di questi fluffy pancakes, che a differenza dei classici pancake americani sono alti e all'apparenza sofficissimi, inutile dire che la mia acquolina è schizzata a mille, poi siamo onesti...chi non ama i pancake?
A quanto pare in Giappone il regno dei fluffy pancake è il Cafe & Pancake Gram di Harajuko, e se è vero che anche l'occhio vuole la sua parte, sono davvero adorabili! 
Ma come fare se al momento siamo impossibilitati a fare una capatina a Tokyo per assaggiarli alla fonte? Non disperiamo, possiamo benissimo prepararli in casa!
La ricetta è semplice, ma pur nella sua semplicità mi ci son voluti tre tentativi e tre diverse ricette per ottenere dei fluffy pancakes di cui andare fiera, il primo tentativo è stato un vero è proprio fail, sono riuscita a farli venire ancora più sottili dei normali pancake, al secondo tantivo è risultato fluffy solo il primo, alla terza volta finalmente sono risultati,
anche se non alti come quelli del Cafe Gram, ma non si possono fare miracoli. 
Senza ulteriori indugi eccovi la ricetta! 😁

Ingredienti per circa 6 pancake:
  • 2 uova
  • 40 ml di latte
  • 1 cucchiaino raso di bicarbonato
  • 2 cucchiai di estratto di vaniglia
  • 40 g di farina
  • 30 g di zucchero
Procedimento:
Separate i tuorli dagli albumi e riponete questi ultimi in frigo. In una ciotola sbattete i tuorli con una frusta a mano, aggiungete il latte continuando a sbattere e unite anche l'estratto di vaniglia.
A parte setacciate il bicarbonato e la farina e aggiungete poco alla volta al composto di uova e latte.
Riprendete gli albumi dal frigo e montateli con uno sbattitore elettrico, quando saranno schiumosi ma non ancora a neve aggiungete poco per volta lo zucchero fino ad ottenere una neve ben ferma. 
Infine con una spatola incorporate poco per volta e delicatamente gli albumi al precedente composto. 
Mettete a scaldare su fuoco  basso (il fuoco basso aiuterà i pancake a lievitare durante la cottura e permetterà di ottenere un colore dorato senza bruciarli) una padella antiaderente e ungete con del burro o con dell'olio di semi aiutandovi con della carta da cucina. Con la spatola versate al centro della padella un po' del composto, coprite la padella con un coperchio e fate cuocere per circa 3-4 minuti per lato. 
Io consiglio di consumarli subito e magari serviti con della panna fresca, delle fragole e una spolverata di zucchero a velo, così sono proprio irresistibili! Ma sono perfetti anche con del miele e un pizzico di cannella, a voi la scelta!😉


Spero la ricetta sia stata di vostro gradimento e vi do appuntamento alla prossima!

Sayonara 😘

La cucina tradizionale giapponese: Miso-shiru



Ohayoo e bentornati! 😊
Oggi breve viaggio alla scoperta della washoku, la cucina tradizionale giapponese. Protagonista? Ovviamente la miso-shiru
Infatti non si può parlare di cucina tradizionale senza fare una menzione d'onore alla zuppa di miso, piatto caldo ricco di nutrienti che i giapponesi sono soliti consumare a colazione e cena accompagnatata da riso, pesce e verdure. Ma vediamo un po' di cosa si tratta...
Innanzi tutto il miso, cosa è? Risposta semplice, si tratta di una pasta di soia fermentata grazie ad un batterio chiamato koji e se ne trovano in commercio diverse varietà:
  • miso di riso
  • miso d'orzo
E' facile trovare il miso in pasta il Italia? Diciamo che è di facile reperibilità, soprattutto nei nogozi di alimentari biolgici...a prezzi però poco confortanti. L'alternativa sono i negozi di alimentari etnici, con prezzi più alla mano ma non sempre molto forniti, quindi diciamo che nella ricerca del miso concorre parecchio anche la fortuna. Una volta ho trovato del miso in polvere, ma non mi ha convinto e sinceramente non mi sento di consigliarvelo.
Altro punto che mi preme affrontare: la zuppa di miso non è un piatto adatto a chi segue una dieta vegetariana o vegana perchè oltre al miso l'altro ingrediente fondamentale della zuppa è il dashi, un brodo preparato con alga kombu e katsuobushi (scagliette di tonno essiccato)...quindi se andate in Giappone, o anche in un ristorante giapponese in Italia tenete ben in mente questo particolare!

Appurato che dashi e miso sono gli elementi imprescindibili della zuppa, potrete aggiungerne altri seguendo il vostro estro creativo, ad esempio alga wakame, funghi, tofu a cubetti, cipollotti freschi...a voi la scelta!😉
Io per questa volta ho deciso di prepararla con funghi champignon (di dove trovare gli shiitake freschi non ho proprio idea), tofu e cipollotto...giusto per avere un piatto un po' più sostanzioso! 😋 Ecco a voi la ricetta.

Ingredienti per circa 4 persone:
  • 800 ml di acqua
  • dashi granulare (io ne ho usata una bustina, ma basta seguire le dosi indicate sulla confezione per regolarsi in base all'acqua)
  • 70 g di miso di riso 
  • 2 funghi champignon
  • tofu 
  • cipollotto fresco
Procedimento:
In una pentola versate l'acqua dove andrete ad aggiungere il vostro dashi in polvere e portate ad ebollizione. A questo punto abbassate il fuoco e aggiungete i funghi champignon tagliate a pezzetti e il tofu tagliato a cubetti e continuate la cottura per circa 15 minuti dopodichè spegnete il fuoco e lasciate riposare per qualche minuto.
Possiamo adesso aggiungere il miso: mettiamo la nostra pasta di miso all'interno di un colino e con un mestolo versiamo sopra di esso parte del brodo precedentemente preparato facendolo sciogliere poco a poco direttamente all'interno della pentola. E' importante che il miso non venga aggiunto quando il brodo è sul fuoco o portato ad ebollizione perchè le alte temperature fanno si che perda tutti i suoi nutrienti.
Versate nelle ciotole e guarnite con cipollotto fresco sottilmente affettato e volendo anche con dell'alga wakame triturata.
La miso-shiru si gusta sorseggiandola con delicatezza direttamente dalla tazza, usando invece le bacchette per mangiare i condimenti, ma io a mangiare senza posate sono completamente impedita quindi sentitevi liberi di seguire il mio esempio e usare un cucchiaio!😁 
Per un pasto più ricco vi suggerisco comunque di accompagnare la miso-shiru con una tazza di tè verde e del riso gohan, di cui vi lascio la ricetta qui.

Itadakimasu! 😊


Oggi mi sono dilungata più del dovuto perchè questo più di altri piatti giapponesi necessitava delle giuste presentazioni, ma a conti fatti è davvero semplice da realizzare e spero sia di vostro gradimento!😊

Sayonara  😘



Hinamatsuri: la festa delle bambine (o delle bambole)

L'allestimento tradizionale delle Hina Ningyo

Ohayo amici e bentornati sul mio blog!😊

Marzo è arrivato e nell'aria si sente già profumo di primavera, soprattutto in Giappone si attende trepidanti la fioritura dei bellissimi sakura...che meraviglia!😍
Ma questi non sono però gli unici fiori attesi! Infatti proprio in questo periodo gli alberi di pesco stanno mostrando i primi germogli e il 3 marzo si festeggia il momo no sekku, la festa dei fiori di pesco simbolo di un matrimonio felice. 
La ricorrenza del 3 marzo è però meglio conosciuta come Hinamatsuri, la festa delle bambine (anche detta festa delle bambole), giorno in cui le famiglie pregano per la salute, la flicità e la crescita delle proprie figlie.

Qualche cenno storico...
Antica tradizione risalente al periodo Heian (VII sec.) si diffuse prima fra le classi sociali più alte, per passare poi anche agli altri strati sociali nel corso dell'epoca Meiji (1868-1912). Pare che in origine si facessero galleggiare delle bambole di carta sul fiume, ed esse spinte dalla corrente portavano via con se gli spiriti maligni, e ancora oggi questa usanza si mantiene viva in alcune zone del Giappone dove appunto questa festività è conosciuta come hina nagashi matsuri.

Oggi invece durante la giornata del 3 marzo le ragazze indossano i loro kimono più belli e festeggiando gustando hishi mochi, dolcetti di riso a forma di diamante, e bevendo sake dolce.  

Un hishi mochi realizzato in casa

Ma di certo la caratteristica più affasciante è sicuramente l'esposizione delle bambole conosciute come Hina Ningyo, bambole che possono essere di fattura più o meno pregiate, spesso tramandate di generazione in generazione, ed esposte solo durante questa giornata (al più tardi vengono riposte il 4, ma la prolungata esposizione pare impedirà alle figlie di trovare marito).

Ovviamente l'esposizione delle bambole segue un ordine ben preciso. Innanzitutto l'hidan, il palchetto a più ripiani, deve essere foderato di rosso e adornato con fiori di pesco. Sopra di esso andranno poi così esposte le bambole (il set tradizionale e completo conta 15 elementi):
  • al primo piano Imperatore e Imperatrice davanti ad un paravento dorato, al centro un vaso con un albero di pesco e ai lati una coppia di lanterne;
  • al secondo piano tre dame di corte;
  • al terzo piano cinque musici di corte, ognuno con un proprio strumento ad eccezione del cantante che in mano regge un ventaglio; 
  • al quarto piano due ministri, il giovane a destra e l'anziano a sinistra;
  • al quinto piano tre servitori;
  • l'ultimo piano accoglie suppelletili e mezzi di trasporto.
Il set così presentato è la versione più elaborata, ma oggi per lo più si usa esporre solo la coppia imperiale, anche per motivi logistici, soprattutto se si considerano i piccoli appartamenti cittadini dei giapponesi...un set così composto sarebbe a dir poco ingombrante!

Spero che l'articolo si stato di vostro gradimento e vi do appuntamento alla prossima!
Sayonara 😘

Nikujaga

Durante i lunghi e freddi mesi infernali, cosa risclada più di un buon piatto caldo che profuma deliziosamente di casa? Ogni famiglia ha...