https://www.instagram.com/

Madeleine matcha e sake


Konbanwa amici del Giappone e bentornati sul mio blog!

Innanzitutto anche se in ritardo, Buon Natale! 😘 
Abbandonando per un attimo quel torpore che scandisce il tempo tra Natale e Capodanno, oggi vi propongo un dolcino che stuzzica l'appetito ma che allo stesso tempo è leggero e semplice da realizzare, ovviamente con un tocco in più tutto giapponese: le madeleine al tè matcha e sake.
Io letteralmente adoro le madeleine, ma sul serio! Le ho scoperte leggendo A la recherche du temps perdu di Marcel Proust, sono rimasta talmente affascinata dalle sensazioni che questo dolcetto aveva provocato nel protagonista che ho voluto assolutamente provarle (amo ricreare a casa i cibi che scovo in libri e film). Inutile dire che è stato amore. Le preparo spesso e volentieri, sono versatilissime e talmente buone che ad oggi raramente sono arrivate al giorno dopo. Ovviamente non potevo non provarle al matcha, ho fatto varie prove e la ricetta che vi propongo è quella che a mio parere permette di farne risaltare al meglio il sapore. Il risultato è un dolcetto soffice e dal sapore delicato, le ho gustate sorseggiando un tè verde ed erano deliziose, uno sfizietto niente male!

Ingredienti per circa 40 madeleine:
  • 3 uova
  • 150 g di zucchero
  • 180 g di farina 
  • 8 g di lievito per dolci
  • 50 ml di latte di avena
  • 2 cucchiai di sake
  • due cucchiaini di polvere di matcha
  • 80 ml di olio di semi 
Preparazione:
In una ciotola montate le uova con lo zucchero fino a che non otterrete un composto spumoso.

A parte setacciate la farina con il lievito e la polvere di matcha e unite al composto di uova e zucchero. 

Sempre mescolando aggiungete il sake e 40 ml di latte d'avena, amalgamate per bene e poi unite anche l'olio. Per ultimo aggiungete i restanti 10 ml di latte.

Fate riposare il composto per almeno 30 minuti a temperatura ambiente. 

Passati i 30 minuti versate il composto nell'apposito stampo per madeleine (per ogni formina servirà poco meno di mezzo cucchiaio di impasto. Durante la cottura la madeleine gonfierà parecchio!) e infornate a 180° per circa 15 minuti. 

Le madeleine sono perfette servite calde con una tazza di tè, ma anche fredde non sono niente male e si mantengono per almeno 3 giorni se conservate sotto una campana di vetro o in un contenitore a chiusura ermetica (ma tanto questi dolcetti sono uno tira l'altro, difficile che arrivino al giorno dopo!). 

Itadakimasu



Un tè con l'autore 
Vista la ricetta, mi prendo la libertà di portarvi con me fuori dai confini del Giappone in un viaggio che ci porterà fino in Francia, nella Parigi di inizio '900, patria di Marcel Proust. Vorrei condividere con voi il passo della madeleine, la magia di un profumo che fa rivivere il passato, così che anche gustare questo piccolo dolcetto possa trasformarsi, chissà, in un momento unico!
 
"Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati madeleine, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto di madeleine. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva? Che senso aveva? Dove fermarla? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. È chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. È stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere indefinitivamente, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione (e proprio ora), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità… retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più…ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi…All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di madeleine che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio."
(Marcel Proust, Dalla parte di Swan)

Siamo usciti un po' fuori dai confini del Giappone questa volta, ma l'unione di due culture è sempre affascinante, no? Approfitto del momento anche per augurarvi un felice anno nuovo! Ci rivediamo nel 2019! 

Sayonara 😘

Shogayaki: maiale allo zenzero


Konbanwa amici del Giappone! 😘
Oggi torno dopo un bel po' di tempo con una ricettina giappo che profuma di tradizione! Sto parlando dello shogayaki o buta no shogayaki, il maiale allo zenzero (shoga è lo zenzero, yaki indica la cottura alla griglia). Tra i piatti giapponesi a base di carne di maiale, questo è uno dei più diffusi (dopo il tonkatsu, nessuno può battere il tonkatsu!) ed è anche uno dei più semplici da realizzare, infatti tra tempo di marinatura e cottura, in un'oretta avrete il pasto bello e pronto!
Diffuso soprattutto nella cucina casalinga, è ottimo sia caldo che  freddo, dunque perfetto da piazzare in un bel bento! Buona e pratica, è questa la cucina che amiamo!  😉
Detto ciò, direi di passare alla ricetta!

Ingredienti per 2 persone:
  • 4 fettine non troppo spesse di lonza di maiale
  • 20 g di zenzero fresco
  • 3 cucchiai di sakè
  • 1 cucchiaio di salsa di soia 
  • 1 cucchiaio di mirin
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio di semi
  • un quarto di cavolo cappuccio tritato
  • pomodori
Procedimento:
Per prima cosa prepariamo la marinatura. In una ciotola versate la salsa di soia, il mirin, il sakè, lo spicchio d'aglio schiacciato e lo zenzero grattugiato, mescolate per bene. 
Prendete adesso la carne e battetela leggermente, poi ponetela all'interno della ciotola con la marinatura. 
Lasciate a marinare in frigo per almeno 1 ora (se preferite un sapore più intenso prolungate il tempo di marinatura).
Passato il tempo, mettete a scaldare in padella due cucchiai di olio e fatevi rosolare la carne. Aggiungete due cucchiai di liquido di marinatura filtrato e fate cuocere per circa 5 minuti (o comunque fino a che la carne sarà ben cotta). 
Servite accompagnandolo con del cavolo cappuccio tritato finemente e con del pomodoro.

Il tocco in più: per arricchire il piatto, potreste aggiungere anche della cipolla affettata in modo sottile al momento della cottura della carne. Sicuramente il sapore sarà più deciso!

Itadakimasu!


Spero che la ricetta di oggi, seppur breve, sia stata di vostro gradimento. Come sempre, appuntamento alla prossima! 
Sayonara 😘

Nikujaga

Durante i lunghi e freddi mesi infernali, cosa risclada più di un buon piatto caldo che profuma deliziosamente di casa? Ogni famiglia ha...