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It's time to Ramen!


Ohayo amici del Giappone, e bentornati sul mio blog! 
Se c'è una cosa che ho capito è che gli anime, nella loro semplicità, trasmettono tantissimo della ricchissima cultura giapponese, soprattutto per quanto riguarda i cibi. Può sembrare banale ma il mio amore per questa terra ha inizio proprio con gli anime, quelli che trasmettevano tempo fa il pomeriggio, quando sedersi davanti alla tv a guardare i cartoni animati era il momento più bello della giornata. E che fame veniva quando facevano vedere quei piatti buonissimi! Invidiavo Andrea e Giuliano che facevano scorpacciate di okonomiyaki, desideravo mangiare onigiri viaggiando per il mondo alla ricerca di pokemon, e quando ero già cresciutella ecco giungere Naruto e il suo adorato ramen! la lista di cibi delizioni scoperti grazie agli anime non finisce mica qui, ma oggi dedichiamoci al ramen!


Di cosa si tratta? Di noodles serviti in un brodo di carne aromatizzato e accompagnato da nitamago (uova sode e fatte marinare in salsa di soia e mirin) e kamaboko (forse più conosciuto come naruto, panetti di surimi e pesce azzurro frullati a cui viene data la tipica forma a spirale). Da quando ho letto il manga del giovane ninja Naruto assaggiare il ramen è divenuto un imperativo categorico, e poterlo preparare per la prima volta è stato davvero emozionante!

Ma prima di passare alla ricetta, qualche cenno storico. Come molti piatti ormai entrati a far parte della cucina tradizionale nipponica, il ramen ha origini cinesi; pare infatti che già agli inizi del 1900 fossero diffuse piccole bancarelle ambulanti di negozianti cinesi che offrivano una zuppa di spaghettini in un brodo realizzato con carne e ossa di maiale. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale il ramen ebbe la sua massima diffusione grazie ai tanti soldati giapponesi di ritorno dalla cina, ormai divenuti esperti conoscitori di questa zuppa. Oggi non serve dire che si tratta di uno dei piatti iconici del Giappone, e proprio a quest'ultimo spetta l'invenzione, nel 1958, del ramen istantaneo ormai diffuso in tutto il mondo. Se poi vi capitasse di fare un giro dalle parti di Yokohama non fatevi scappare l'occasione di fare un salto al Museo del Ramen! 😉


Per quanto sia buono è però indubbio che sia un piatto piuttosto complicato, non esiste una sola ed unica ricetta e quindi, se non si ha la possibilità di gustarlo in loco, prepararlo in casa probabilmente richiederà più di un tentativo per ottenere un risultato apprezabile (ma che a mio parere difficilmente potrà essere uguale all'originale, come in effetti è giusto che sia. Mica all'estero sanno fare la lasagna come la nostra, no!?). Comunque quattro sono le varianti principali:
  • shio: brodo chiaro e molto salato
  • tonkotsu: brodo scuro realizzato con ossa di maiale
  • shoyu: brodo marrone chiaro con pollo e verdure
  • miso: brodo a base di miso (diffuso soprattutto in Hokkaido)
Io, come prima volta, ho cercato di realizzare un ramen a base di miso, rimanendo quanto più possibile vicino all'originale (purtroppo il kamaboko l'ho omesso, proprio non sono riuscita a trovarlo), e il risultato non mi è dispiaciuto, e non vedo l'ora di rifarlo!
Prima di passare alla ricetta una piccola premessa. E' un piatto più semplice di quanto si possa immaginare, ma richiede un'ottima organizzazione del tempo (soprattutto per le uova che necessitano del tempo di marinatura). Detto ciò, mettete su qualche episodio di Naruto e godetevi la preparazione!
Ingredienti per 2 persone:
  • 250 g di lonza di maiale pezzo intero
  • 200 g di noodles
  • 2 uova 
  • 800 ml di acqua (per il brodo)
  • 2 cucchiai di pasta di miso
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di sakè
  • 1 spicchio d'aglio
  • 10 g di zenzero fresco grattuggiato 
  • olio di sesamo q. b.
  • 1 pezzo di alga kombu
  • sale e pepe q.b.
  • cipollotto fresco (la parte verde come guarnizione)
Per la marinatura delle uova:
  • 100 ml di acqua
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • 2 cucchiai di mirin
  • 1 pezzetto di zenzero fresco
Preparazione:
Visto il tempo necessario per la marinatura iniziamo preparando le uova. Mettete su fuoco un pentolino con con acqua e quando giunge a ebollizione aggiungete le due uova che da questo momento dovranno cuocere per 6 minuti esatti. Queste uova dovranno rimanere con il tuorlo piuttosto cremoso. Spento il fuoco prima di privarle della buccia fatele raffreddare in un recipiente di acqua e ghiaccio. Mentre le uova raffreddano preparate la marinatura: unite in una ciotola l'acqua, la salsa di soia, il mirin e lo zenzero; quando le uova si saranno raffreddate sbucciatele e ponetele dentro un sacchettino per surgelati, versatevi pure la marinatura e chiudete bene. Riponete in frigo per almeno otto ore, o ancor meglio per un'intera notte.
Passiamo adesso alla preparazione del brodo e della carne.
Per prima cosa leghiamo il nostro pezzo di lonza con dello spago da cucina, cospargiamo la superficie di sale e pepe e facciomo rosolare in una pentola dai bordi alti con due cucchiai di olio di sesamo. quando sarà ben rosolata trasferiamola in una teglia e completiamo la cottura in forno per circa quarantacinque minuti a 200°. A cottura ultimata fate raffreddare e poi tagliate a fette né troppo spesse né troppo sottili e tenete da parte.
Nello stesso tegame dove abbiamo rosolato la carne prepariamo il brodo del ramen. 
Versiamo quindi all'interno della pentola 800 ml di acqua, 2 cucchiai di olio di sesamo, 1 cucchiaio di sakè, 2 cucchiai di salsa di soia, 1 spicchio d'aglio, 10 g di zenzero grattuggiato e portate a ebollizione, a questo punto aggiungete anche il pezzo di alga kombu e continuate la cottura per 15 minuti. Spegnete il fuoco e aggiungete adesso la pasta di miso stemperandola all'interno del brodo con un colino. Tenete in caldo
Prepariamo i i noodles: mettete sul fuoco una pentola di acqua salata (non esagerata col sale però!), quando bolle versatevi i noodles e cuocete seguendo, per il tempo, le indicazioni riportate sulla confezione.
Mentre i noodles cuociono riscaldate il brodo (ricordo che tutto deve essere servito caldo) e aggiungiamo il miso stemperandolo con l'aiuto di un colino. 
E' il momentodi assemblare il ramen: prendete una ciotola dai bordi alti, alla base mettete i noodles ben scolati, versatevi poi il brodo filtrato fino a ricoprirli del tutto (circa due mestoli), completate aggiungendo due o tre fettine di carne (per scaldarle io l'ho saltata un po' in padella sfumandola con poca salsa di soia), l'uovo tagliato a metà e infine la parte verde del cipollotto tritata. 
Ricordatevi di servire il ramen caldissimo, e ricordate anche che oltre alle classiche bacchette il ramen va servito con un cucchiaio per il brodo, sentitevi poi liberi di produrre il classico suono da risucchio mentre lo gustate, in Giappone è segno di apprezzamento per il pasto che si sta consumando! 😆

Itadakimasu! 

E' uscito fuori un articolo più lungo del previto, ma d'altro canto il ramen è un piatto importante quindi la lunghezza è giustificata. Spero quindi sia di vostro gradimento e vi do come sempre appuntamento alla prossima! 

Sayonara! 😘


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